Alcuni consigli
Se in fase di stappatura si rompesse la testa del tappo è consigliabile evitare di utilizzare il cavatappi subito, può essere pericoloso! È bene forare con un ago il resto del tappo affinché fuoriesca un po’ di gas carbonico e poi stappare con cavatappi.
Il secchio del ghiaccio è la miglior soluzione per raffreddare rapidamente una bottiglia di champagne e per mantenere la temperatura.
La dose migliore di una bottiglia di Champagne è la magnum.
Il gas contenuto in una bottiglia è di 6 atmosfere, come la somma della pressione delle quattro ruote dell’automobile.
Per meglio gustare lo champagne è ottimale utilizzare le flûte o bicchieri a tulipano alti ma dal fondo a V, ciò evidenzierà il perlage e le sue catenelle.
Inserire un cucchiaino nel colla della bottiglia aperta non serve a nulla. Ottimale un tappo “champagne stopper”.
Le temperature di servizio per i giovani champagne sono fra 6 e 8 gradi mentre fra 8 e 10 per i millesimate e le cuvée.
Un’ipotetica successione a tavola se si pasteggia a Champagne sarà: Cremant per l’aperitivo, A seguire Brut, Brut Blanc des Blancs, Rosé, Cuvée special, Millèsimé (a crescere per annata) e terminare con Demi-Sec.
Echelles des Crus
La zona Champagne è classificata secondo questa scala stabilita nel 1911.
I comuni sono classificati in tre categorie: Grand Cru (17 comuni e sono: Louvois, Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Mailly, Beaumont sur Vesle, Sillery, Puisieulx, Aÿ, Tours sur Marne, Oiry, Chouilly, Cremant, Avize, Oger e Mesnil sur Oger); Premier Cru (41 comuni) e Cru (255 comuni) in ordine di apprezzamento e qualità.
Perché si apre uno Champagne?
Le risposte sono molteplici ma uno schema del ragionamento, quindi un “cliché” nacque da una vittoria napoleonica, “Victoire, Victoire! Donc Champagne”.
Quindi quando vi è un evento particolare da festeggiare, una persona, un risultato, un qualcosa. Una bottiglia su tre si stappa a capodanno, è un rito di benessere. Con lo Champagne si battezza, ci si fa la doccia, lo si sputa, si spreca! …ma….. lo si consuma e quindi si vende. Veicola sogni, erotismo, è stimolante, è elegante, la schiuma attira la vista, le bollicine (perlage) trasmettono dinamicità, effervescenza, movimento, finezza. Le etichette trasmettono notorietà e nobiltà ed il cerimoniale dell’apertura della bottiglia è sempre un momento speciale. In effetti possiamo dire che è sempre il momento giusto in virtù del fatto che è una bevanda che non “ha ora”.
Le sigle sulle etichette dello Champagne
Le norme in vigore prevedono che su ogni etichetta di Champagne figuri una sigla ed un numero di identificazione e controllo, che consentono di determinare la tipologia ed il nome del produttore.
C.M. (coopérative de manipulation) – Riceve le uve dai coltivatori aderenti alla cooperativa ed elabora lo champagne, verrà rivenduto con il suo marchio oppure sotto il nome degli aderente (vedi anche RC.
M.A. (marque d’acheteur o marque auxiliaire) – Quando la marca non appartiene a chi elabora lo Champagne ma appartiene all’acquirente (es. Fauchon, Maxim’s). Può trattarsi anche di una marca ausiliaria rispetto a quella principale, elaborata per esigenze particolari o commerciali dell’acquirente o del venditore. Preferibilmente da evitare.
N.D. (négociant distributeur) – Un negoziante che acquista, etichetta e commercializza bottiglie elaborate dal venditore.
N.M. (négociant-manipulant) – Indica un produttore che acquista uve, mosti o vini e quasi sempre coltiva anche propri vigneti, elaborando Champagne in locali di sua proprietà. In questa categoria rientrano le grandi maison famose nel mondo.
R.M. (récoltant-manipulant) – Chi coltiva le proprie vigne, raccoglie le proprie uve ed elabora i propri vini. Si tratta di un gran numero di produttori, solitamente medio-piccoli, che producono e commercializzano circa un terzo della produzione totale di Champagne.
R. (récoltant) – Chi coltiva le vigne e fa elaborare da altri per poi commercializzare in proprio.
R.C. (récoltant-coopérateur) – Chi coltiva le proprie vigne e conferisce le uve ad una cooperativa che elabora e commercializza, oppure dalla quale ritira l’equivalente delle uve consegnate sotto forma di vino o bottiglie da commercializzare in proprio. È legale senza essere intellettualmente onesto.
S.R. (société de récoltants) – Vigneron della stessa famiglia che si sono uniti per mettere in comune le uve ed elaborare il vino, usufruendo di più ampie possibilità di assemblage e di commercializzazione. Dispongono anche di infrastrutture (pressa, vasche, attrezzature) in comune.
nome e contenuto delle bottiglie
QUART 20 CL detta anche MIGNONETTE
DEMI BOUTEILLE 37.5 CL
BOUTEILLE 75 CL
MAGNUM 1.5 L
JEROBOAM 3 / 3.2 L é UN RE D‘ISRAELE
REHOBORAM 4.5 / 4.8 L é NOME DI UN RE
MATHUSALEM 6 / 6.4 L
SALMANAZAR 9 L é RE DI ASSIRIA
BALTHAZAR 12 L
NABUCODONOSOR 15 / 16 L é SOVRANO BABILONESE
MELCHIOR 18 L
SALOMON 18 L PER GLI CHAMPAGNE
PRIMAT 27 L
MELCHISEDEC 30 L ELL’ANTICA GERUSALEMME