Tartufo bianco di Alba

Alba – Bianco, profumato, costoso e indimenticabile. Cosa ci spinge a provare un menù a base di “Tuber magnatum”? Forse il poter poi raccontare l’esperienza e scriverne qualche riga. Forse anche avere il coraggio di vivere istanti piacevoli e dedicati ad alimenti accuratamente preparati per ingolosirci. Tant’è! La nostra visita ad Alba, seppur di un sol giorno, ci ha colmati la curiosità e anche la pancia.

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Al Ristorante Savona si apprezza l’atmosfera e la professionalità con la quale ci dedica al cliente, il tartufo bianco maturato nei pressi di pioppi delle Langhe fa bella scena e ci accompagna per tutti i vari piatti del menù che abbiamo scelto. Ma acquisiamo anche informazioni, ad esempio, siccome è un fungo potrebbe esserci il sospetto che ve ne siano anche di velenosi, cosi non è! Ma poche specie sono commestibili e quello dell’albese rende sublime l’uovo all’occhio di bue img_3450

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e anche i taglierini preparati come si raccomanda da queste parti ovvero con i 30 tuorli d’uovo per ogni chilo di farina. È afrodisiaco? Napoleone Bonaparte affermava di si con garanzia di risultato. Odore insopportabile? Per Isabel Allende l’odore ricorda l’aglio e il sudore che ristagna nei vagoni della metropolitana di New York. È buono? Come detto, per  è noi sublime.

 

Emozione Etna. Il più grande d’Europa e fra i più attivi al mondo.

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Solo al pensiero di preparare una rapida visita di una giornata ad uno dei tanti crateri dell’Etna genera emozioni a non finire.

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Attraversare campi di lava, rilevare ed immaginare il  suo movimento verso valle, percepire tutto il timore di un’attività vulcanica ed ascoltare le avventure, non tutte piacevoli, di una simile attività, raccontate con precisione e competenza dalla nostra guida Tony. Già Tony da Giarre, colto e preparato in materia, anzi nelle materia. Geologia ovviamente vulcanologia ma non solo, geochimica, botanica, geografia, antropologia e una verve di etica ecologica spinta. A buon ragione riteniamo.

Cuscino della suocera (astragalus siculum) sul quale nemmeno Tony osa accomodarsi.
Cuscino della suocera (astragalus siculum) sul quale nemmeno Tony osa accomodarsi.

Ci parla di lapilli, sassi, bombe vulcaniche, parossismo, tefra (o tephra; insieme di materiali piroclastici prodotti durante un’eruzione), tempesta di fulmini, tremore e movimenti sismici. Sappiamo che negli ultimi 40 anni le eruzioni di fianco hanno avuto una frequenza di 2 anni, un poco ci tranquillizza benché sia proprio dove noi camminiamo. Bene anche sapere che la “Grande Mamma” – cosi la si chiama qui – è importante fonte di sostentamento sulla vasta area  influenzata dal vulcano. Insomma in parte prende, offende e distrugge, in parte dona e contribuisce alla vita di ogni essere vivente. Anche per la vegetazione, per la potabilità dell’acqua, per l’Uomo.

uno dei tanti crateri di fianco
uno dei tanti crateri di fianco
piccolo ma crescerò
piccolo ma crescerò

Raggiungiamo un cratere di fianco poco sopra i 2000m dei 3343m misurati nel gennaio 2015 per poi scendere e prendersi il tempo per guardare lontano il mare, introdurre la mano in una tana, o simile, e percepire il calore al suo interno.

 

Uno sguardo alla cima dalla quale esce, quello che noi definiamo, fumo. Poi ancora sotto i nostri piedi scorgiamo i vari colori di cui la lava è composta, dal nero affiorano altre tonalità; verde, azzurro, marrone, in base al mix che la Grande Mamma prepara ed erutta.

che tentazione....
che tentazione….

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piovuto dal cielo
Piovuta dal cielo. Bomba vulcanica dal diametro di 30 cm.
lezione teorica
lezione teorica

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Canna di lava
Canna di lava
Noi siamo rivolti a: ETNA EXPERIENCE 0039 349 3053021 www.etnaexperience.com
Noi siamo rivolti a: ETNA EXPERIENCE 0039 349 3053021 http://www.etnaexperience.com

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Condurre a Catania: contrasto di regole e abitudini squilibrate.

regola diffusa sull'intero territorio.
regola diffusa sull’intero territorio.

Lasciato l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania-Fontanarossa a bordo di una 500 a noleggio si è subito immersi in una nuova realtà di guida. Le regole del codice stradale te le puoi dimenticare! La priorità la si conquista di prepotenza, la imponi agli altri utenti della strada.

una strada "ordinata" nel caos cittadino catanese.
una strada “ordinata” nel caos cittadino catanese.

Nessuno cerca il contatto visivo con l’altro conducente in modo tale che prevalga il motto del: “Io non ti vedo, se tu mi vedi ti fermi tu”. Il verde del semaforo è verde e passi, il giallo è sinonimo di: “Accelera che passi” mentre il “rosso fresco” vale ancora VERDE e passi! Il “rosso maturo o stantio”, ti fermi solo nel caso in cui dall’altra parte vi sia qualcuno che applica la tua stessa regola. Se visiti Catania a piedi non puoi utilizzare i marciapiedi poiché sono occupati come posteggi abusivi o peggio, come discarica di materiale vario; resti di mercato, inerti, immondizia o cacca di cane.

La fede abbonda, chiese, santuari, cappelle, icone, santi e padri in ogni via. I miracoli però stentano a manifestarsi ed il degrado avanza a grandi passi. L’Etna contribuisce ad annerire la città e questo è natura, l’umano inquina per abitudine e cultura, in questo anche i poteri di Padre Pio non possono porre rimedio.

La migliore enoteca catanese.
La migliore enoteca catanese.

Nell’enoteca cittadina Don Antonio ci erudisce su molti temi, secoli di storia e cultura, popoli ed invasori. Dalle sue parole emerge il calore e l’amore per questa terra, risalta l’aspetto dell’ospitalità, crea curiosità ed abbonda in consigli. Insomma quando Dio creò il mondo – racconta Don Antonio – volle che una piccola parte della terra riunisse in sé tutte le bellezze di quanto appena creato. Poi, sempre l’uomo …….ha inventato il mercato del pesce e degli ortaggi (enormi qui); dei ristoranti (quasi tutti accoglienti e di qualità), dei bar-caffè (nei quali scommetti su risultati di tutto, anche chi vincerà la sfida fra due cavalli sapendo che il cavallo perdente finirà in tavola); le granite ed i cannoli e tutto il commestibile con l’aggiunta del mitico Pistacchio di Bronte.

.... e pistacchio.
…. e pistacchio.
Piazza Duomo, oasi di pace per il pedone.
Piazza Duomo, oasi di pace per il pedone.

 

A tutto …. Zanzibar

scogli

Una meta coma tante altre, una destinazione scoperta perché non sapevamo dove andare, un’alternativa. Una fuga al sole perché l’estate era un poco misera. Poi, una volta sul posto, ti accorgi che la terra che a dato i natali ad un certo Farrokh Bulsara ti avvolge nel suo splendore, ti incuriosisce il miscuglio di etnie e le varie attività creative. Lo stesso Freddy Mercury, ovvero F. Bulsara, ne era un ottimo esempio. Qui va di moda l’italiano, chi conversa con turisti si esprime in italiano utilizzando parole “magiche”, di attacca bottone sicuro e certo, perché alla raffica di parole: “Jambo, ciao amico, gome va? Tutto bene? Karibù, bela jornata amico, Hakuna matata, sdai bene?” Non ti resta che rivolgergli almeno uno sguardo e rispondere all’accattivante sorriso. Sono i beach boys, autentici venditori di tutto, del possibile e anche dell’impossibile; di fumo anche se affermi che non ne consumi. Potresti sempre cedergli pur di dribblarli.

Capuccino boat

Anche le escursioni-gite-visite che ti propongono sono in italiano, ecco spiegato il nome di mezzi galleggianti battezzati con nomi a noi noti. Gli italiani abboccano, comprano il possibile e anche l’impossibile, fumano o forse … iniziano, ma spendono, fanno felici i commercianti che ti inseguono per ettometri sulla spiaggia alta marea permettendo. Inglesi e tedeschi, olandesi e russi, non acquistano, per forza! Non hanno il beneficio delle parole “magiche”. A Nungwi l’Hotel Royal ha un ritmo da vacanza, a tua misura. Se vuoi vi sono delle attività che selezioni a piacimento altrimenti ti godi le 4 piscine, i bar, massaggi, sala pesistica, i ristoranti e le loro proposte. Il personale ti avvolge di sorrisi e di “Karibù sana”, i giardinieri salutano a ripetizione con “Jambo-Jambo”, i più disinibiti con “Mambo, Poa”.

trio             

I Masai garantiscono l’invalicabilità territoriale del Resort. Non sappiamo bene quale minaccioso nemico possa invaderci, ma fanno scenografia, simpatia e soprattutto ci incuriosiscono. Anche molti di loro hanno attività commerciali di artigianato, sono però confinati in viottoli nei quali ci devi accedere volontariamente e senza poter godere della spiaggia. Sono più discreti, alcuni sono Masai a tempo libero e beach boys di professione, altri l’inverso, altri ancora solo Masai di professione. Molti di loro hanno adottato nomi italiani come: Jacopo, Zacaria, Paulo, Fabio, o artistici come: Giannimorandi, Jacoposimpatico, Paolone nel rispetto della stazza fisica, altri: Rafael, Jpapa, Michael, risultano più….internazionali. Sognano tutti! A Zanzibar possono farsi qualche soldo in più di quanto si possa avere nel fare il Masai ovvero custodire mucche, mungere, produrre formaggio, difendere il villaggio dai leoni tutt’intorno al Kilimangiaro. A quasi 1000 km di distanza socializzano e fruiscono di qualche soldo in più, proventi dal turismo zanzibarino. Sognano di poter avere una moglie una volta guadagnato il necessario per chiedere la mano al padre, quest’ultimo in cambio avrà almeno 15 mucche che il pretendente procurerà. Questa è la prova finanziaria. Le prove fisiche dei veri Masai si vedono sul loro viso, indelebili nel tempo. Guance marchiate a fuoco, incisivi scalfiti ed estratti dopo esser stati colpiti da una pietra. Poi quella più prestante, del coraggio, della maturità: uccidere il leone con la propria lancia e il “rungo”. Nei loro villaggi servono beni come; scarpe, felpe, prodotti igiene del corpo, medicine. Il nostro Masai “adottato” ci dice che l’acqua dista 7 km da casa, non ha corrente in casa, ma sogna una camera da letto molto bella per la futura sposa. Un altro mi chiede da dove vengo, al mio braccialetto (prodotto da Masai) non scorge la bandiere italiana. Gli mostro quella svizzera ma non la conosce, lui si scusa spiegandomi che a scuola ha imparato “solo” a mungere. È comunque dotato di cellulare, suona in continuazione, risponde, quattro parole e poi chiude. Anche lui è un nato digitale sottoposto alla ridicola forma di stress tecnologico.

Rafael & Ipapa 1

Il tempo qui ha una altro trascorrere, per noi è impossibile non condividerlo con i Masai ma è anche il tempo di ripartire per il Ticino e di lasciarci scappare qualche lacrimuccia di tristezza.

 

 

Abitare in Valtellina, a Chiuro si vende:

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Abitazione rurale da riattare. Disposta su tre livelli, in dettaglio:

Ogni livello comprende 4 locali ai quali aggiungere 1 corridoio, 1 bagno 2 terrazzi al 1.o piano.

1 corridoio, 1 terrazzo al 2.o piano.

In aggiunta tettoia-ripostiglio, giardino con accesso carrabile da strada secondaria. 

Nel sottosulo 2 antiche cantine a volta.

contattare questo sito aggiungendo un commento.

Scandiano – Caseificio il Boiardo

Pratissolo – Scandiano.  Non é difficoltoso giungere, anche per caso in Via delle Scuole 5, in questo punto di produzione e vendita di prodotti tipici regionali. La dominante é rappresentata dal Parmigiano-Reggiano che giornalmente viene prodotto nelle sue classiche forme nella misura di circa 80-90 di completa lavorazione quotodiana. L’impiegata nel punto venduta non ha esitato ad invitarci dietro le quinte e prendere visione dell’impressionante stock. 

una parte delle 10’000 forme in maturazione.

 Una decina di esperti casari, fra di loro anche qualche immigrato, lavorano 365 gioni all’anno il latte prelevato dai produttori della cooperativa una volta giunto nell’atelier di produzione che conta 16 conche di lavorazione supervisionate da Angelo, casaro pensionato ma in moto perpetuo, pacato, competente e orgoglioso di fornirci tutte le risposte alle nostre curiosità.

La cortese e simpatica impiegata vendita con il casaro Angelo, competenza e felicità nello svolgere il proprio lavoro, binomio perfetto per ottimi risultati.

Perché il nome Boiardo?

Matteo Maria Boiardo (Scandiano, 1441 – Reggio nell’Emilia, 19 dicembre 1494) è stato un poeta e letterato italiano. Apparteneva alla famiglia dei conti di Scandiano. Quando, a dieci anni, rimase orfano, fu accolto ed educato alla corte di Ercole I. A vent’anni assunse il governo del feudo di Scandiano, e in seguito il governatorato di Modena (1480-1483) e quello di Reggio Emilia (dal 1487 fino alla morte avvenuta nel 1494).

 

 

Vieux-Ferrette e verdi dintorni.

Vieux-Ferrette (Francia) – Qui in Alsazia, a pochi km dal confine elvetico, ci si immerge in un’atmosfera particolare. Ferrette, a quanto si afferma, é la città più piccola di Francia, con i suoi 1200 abitanti circa raccolti attorno all’Hotel de Ville. Siamo in Francia ma si ragiona in tedesco, a volte ci si esprime anche in tedesco. Si incontra gente indaffarata e concentrata sul proprio ruolo professionale o sui propri hobby o anche su entrambi in contemporanea. Per meglio comprendere questo abbinamento si leggano le attività promosse da Bernhard Antony, “Eleveur de Fromages” (http://fromagerieantony.pagesperso.fr/)

Sundgauer Käs-Kaller ovvero il tempio del formaggio con la sua Kasstuba.

Monsieur Antony é ritenuto da molti il miglior affinatore di formaggi, molte sono le trasferte mirate a visitare e degustare, nella sua sede, i formaggi (soumaintrain, cantal, tomme de savoie, colombier, pont l’êveque, munster, beaufort solo per citarne alcuni dei tantissimi) abbinati a vini da scegliere fra 800 etichette rigorosamente selezionati. Uno spasso denso di sapori, cultura, competenza e passione. DA PROVARE ASSOLUTAMENTE! Riservazione indispensabile e accomodamento fino a 20 persone nell’accogliente Kasstuba.

Sebbene senza scopo professionale e quindi solo per passatempo é un piacere incontrare Frèderic, a pochi km da Antony. Dal suo garage privato della sua casa immersa nel verde esce una Citroen 2cv “Charleston” vecchia di 33 anni, ben tenuta e revisionata, funzionante al 100%.

Ane, Fred in tenuta tipica e Nicole

Ha un inusuale tinta gialla e nera, mai vistra prima d’ora. Solitamente domina il bordeaux, questa é particolare, sembra di vedere la vettura dell’impiegato delle poste.

Non v’é Valtellina senza pizzoccheri

Quale sia il grado di motivazione inerente la priorità di spostarsi in Valtellina allo scopo di un piatto o due di pizzocheri non é dato a sapere. Il binomio comunque ha forti legami, quasi inscindibili! Ebbene se vi capita o se state valutando il luogo per saziare le vostre golosità, prendete nota di questo recapito: Teglio, nota come luogo elegante e accademia del PIZZOCCHERO, ristorante San Pietro, nella centrale via Pruneri 2. In breve sarete a tavola, accolti con gioia, comodi, ampia carta di pietanze della regione e non, e ciò che più conta con un’ottimo accostamento fra qualità e prezzo. Insomma non tutti i santi sono in paradiso, ve ne sono anche a Teglio. 

suggestiva e accogliente terrazza

per saperne di più: www.ristorantesanpietro.com 

...tentazioni a tavola..

Divonne, domenica mattina. Mercato, messa o ostriche?

Divonne, Francia.

Da Losanna direzione Ginevra, uscita autostradale di Coppet, pochi chilometri dalla frontiera elvetica di Chavannes si giunge a Divonne. Il lussuoso villaggio primariamente noto per il suo Casinò offre anche un mercato domenicale molto frequentato sia dalla popolazione locale ma anche dagli elvetici. I primi hanno forse lo scopo prioritario di recarsi alla messa e poi al mercato, dove amano incolonnarsi pazientemente davanti alla “Boulangerie” che nelle ore di punta raggiunge abbondantemente i 100 m. di coda. I secondi sono piuttosto attirati dalle bancarele dei mercanti. Frutta e verdura, vini, formaggi, salumi, paté, olive, pesce, pollo vanno per la maggiore e gli acquisti abbondano. 

Ma è presso l’ampia bancarella del pesce fresco e il suo retro composto da semplici tavolini bianchi che la gente si accalca a partire dalle 11:00 circa. Ostriche, granchio royal e vino bianco bellamente serviti e pronti da assaporare.

Per le ostriche vi é l’imbarazzo della scelta sulla base delle varie grandezze e dei vari tipi coltivate principalmente nel nord della Francia.

un assaggio prima del pranzo ...

Piatte a carne bianca denominate “bélon” oppure le “creuses” a carne verde (bene precisarlo per non incappare nei dubbi sulla commestibilità) come le Marennes o Isigny. Le due sorti principali sono poi affinate e prendono altre definizioni come: fines de clairs, fines spéciales, ecc..  

 

 

 

 

 

Le ostriche sono ricche di zinco (minerale fondamentale per la produzione dello sperma) e di iodio (indispensabile alla tiroide per secernere gli ormoni che regolano la produzione dell’energia, anche sessuale). Esiste in qualche modo, il legame con il piacere, anche se non così diretto come vorrebbe la tradizione.

 

Magadino, si vola.

Dall’areoporto di Magadino per il tramite di AERO-Locarno ci si può permettere un delizioso volo verso Bellinzona-Lugano-Luino-Locarno. Tre persone più il pilota prendono comodamente posto sul piccolo aereo. Certamente si deve disporre di una giornata limpida, magari ancora migliore di quella scelta da noi (Nicole-Simone-Alfio) e comunque priva di forte vento, ma questo spetta al pilota decidere. Per noi “capitan” Herbert ha ben deciso e atteso il buon momento. Volo gradevole, comodo e spettacolare. Da Provare assolutamente!!!

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